Napoli durante il lockdown Covid19 ci ha sorpreso e contemporaneamente confermato molte cose.
Ci ha sorpreso il silenzio irreale, per chi è abituato al caos creativo e al rumore dei mercati, del vociare delle persone, ai clacson delle macchine.
Un grande silenzio, rotto da sirene di autombulanze e campane della chiesa. Almeno questo si sentiva da casa mia, la sede di Cleanap, che sorge in una delle vie più trafficate della città, snodo di collegamento tra il centro e a zona ospedaliera.
Abbiamo visto foto e immagini che passeranno alla storia perchè immortalavano il silenzio.
Abbiamo poi assistito, invece a qualcosa che sapevamo esistesse già: manifestazioni di solidarietà e unione di intenti da parte di tanti cittadini, associazioni e gruppi informali che si sono dati da fare per supportare i più deboli. Perchè oltre all’emergenza contro il virus, il nostro territorio ha avuto (e avrà) da fronteggiare anche l’emergenza sociale e la povertà. Abbiamo avuto dunque una conferma: la grande generosità del nostro popolo, l’attenzione e la cura verso i più deboli, la volontà e la necessità di mettersi in gioco.
Nasce in città la Spesa SOSpesa, proliferano i gruppi facebook per l’autorganizzazione di volontari per fronteggiare e aiutare i senza fissa dimora, come quello di Responsabilità Popolare o come chi ha raccolto le iniziative in questa mappa crowd con molte delle Reti e pratiche solidali nell’emergenza. E ancora, la Cucina Continua (progetto lanciato a Salerno) e le iniziative sistemiche #insiememaisoli del Comune di Napoli.
Nasce poi l’idea del Carrello Sospeso a cui partecipiamo con altri amici e associazioni e che è finito sulla Rai a Linea 1.
Contemaporaneamente nascono (anche) le preoccupazioni: perchè lì dove non arriva lo Stato, arriva la camorra e quindi siamo tra i firmatari di un appello in cui si dice sostanzialmente: MUOVETEVI!
E poi il bellissimo panaro solidale che ha fatto il giro del mondo, arrivando forse prima all’estero e poi in altre città italiane. Questo video è stato diffuso in Francia, ad esempio.
Ultimo, ma non ultimo, grazie al coordinamento del gruppo di Responsabilità Popolare, ci siamo anche riscoperti “cuochi” e ci siamo dati da fare per preparare e consegnare cibo e frutta fresca alle comunità in difficoltà che ruotano attorno alla Chiesta di San Nicola alla Carità: una goccia nel mare, ma felici di contribuire nel nostro piccolo!
Insomma, in questi ultimi 45 giorni, ci sono state tante cose a cui pensare e a cui contribuire provando a fare la nostra parte di cittadini attivi e responsabili.
Qui non è tutto rosa e fiori (non lo è mai stato), né pizze e mandolini, ma senza dubbio alcuno non ci siamo mai sentiti così tanto felici di essere napoletani.