L’autunno si è abbattuto sulla città con la prepotenza dei temporali, sempre più violenti, chiaro segnale che il cambiamento climatico è già in atto.
Non busserà alla porta per chiederci di entrare, già lo stiamo vivendo. 🌪⚡️
Gli eventi alla Pignasecca, i crolli; la distruzione – di fatto – di parte della metropolitana di Salvator Rosa /uscita Girolamo Santacroce, la caduta di alberi e calcinacci in tutta la città sono prove de facto, che non lasciano adito a dubbi. Per non parlare degli eventi su scala globale.
In questo periodo di transizione, noi possiamo da un lato adattarci e incidere con piccoli passi, per sterzare verso una direzione necessaria in ottica di sostenibilità; dall’altro mai smettere di far sentire le nostre ragioni, con campagne ad hoc e influenzando i policy makers affinché si affronti con serietà il tema “ambiente”, tenendo conto delle implicazione socio-economiche e del necessario ripensamento dei nostri stili di vita.
Per adattamento, intendiamo un tipo di processo soggettivo e di comunità, allo stesso tempo. Nel proprio piccolo, ciascuno può incidere apportando piccole modifiche al quotidiano.
Avete mai calcolato la vostra carbon foot print? Fatelo e traete le vostre conclusioni!
In quanto comunità, il lavoro è più difficile, perché la dimensione collettiva non è la somma degli individualismi, ma qualcosa di più complesso, nel bene e nel male. Senza filosofeggiare ulteriormente, si potrebbe partire da un concetto semplice e noto, chiaro a tutti, ovvero quello del “prendersi cura”, di un luogo, di una comunità, di una città.
Le persone che amiamo richiedono cure. Il benessere di una comunità richiede cura. La nostra città richiede cura.
Prendersi cura di qualcosa o di qualcuno è una forma meravigliosa di amore e dedizione. Richiede costanza, pazienza e sensibilità.
Prendersi cura di una città significa manutenerla, migliorarla, offrire opportunità e benessere alla comunità che la abita e la vive.
Noi sentiamo la mancanza di queste cure, da troppo tempo a questa parte.
C’è un lungo percorso che ci attende come comunità e come città in questo senso; noi, nella nostra piccola realtà di associazione ed esperienza civica, proviamo e speriamo di contribuire ancora e da anni ci impegniamo in questa direzione.
Ecco, dunque, che questo weekend incerto e turbolento, pianifichiamo un mese denso di attività!
Lo scorso weekend c’è stato il consueto World Cleanup Day, in cui siamo stati al Granatello di Portci (NA) per un’azione di pulizia e di cura.
Sabato prossimo, 4 ottobre abbiamo in programma una #CacciaAllaPlastica presso la Rotonda Diaz, evento nato da un’idea degli amici di N’ Sea Yet e della rete Let’s do it Italy. Vi invitiamo a partecipare, per continuare a sensibilizzare facendo piccole azioni concrete, ogni giorno.
Sempre la prossima settimana, lanceremo un’azione di partecipazione civica degna di un piccolo spoiler. Vi inviteremo a partecipare al primo evento aggregativo, simultaneo e collettivo, ma che consente il distanziamento sociale per una causa utile alla nostra città!
Un evento LIQUIDO!
More info soon sui nostri social e seguirà un approfondimento nel nostro blog. 😉
Ancora, il 17 e 18 ottobre, è in programma un appuntamento sui temi della rigenerazione urbana e dibattito sulla co-creazione della città, insieme ad amici e associazioni della nostra città.
Anche qui, seguiranno indicazioni!
Seguite i nostri social per essere sempre aggiornati e partecipare; il futuro non è scritto, facciamolo insieme!