Luglio 25, 2013

Mobilità, che fine ha fatto l’informazione

cdmeCari Lettori, Amici e CleaNappers,

ci è capitato tra le mani l’ennesimo articolo in cui sono state prese informazioni in maniera approssimativa e senza accertare le fonti, sono state condite con un po’ di classica invettiva “anti-napoletana” e si è fatto un milk-shake di dubbio gusto. Crediamo di aver già fatto qualche chiarimento, ma proviamo a rifarlo in maniera ancora più semplice e schematica. Repetita iuvant!

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I progetti di bike sharing che “insistono” sulla città di Napoli sono tre:
1 – “Bike Sharing Napoli” progetto dell’associazione CleaNap, selezionato dal Miur in seno al bando “Smart Cities and Communities and Social Innovation” (http://www.ponrec.it/programma/interventi/smartcities/);
2 – Il progetto della Provincia di Napoli
3 – Il progetto del Ministero dell’Ambiente

Accanto a questi l’Università (dipartimento di Ingegneria Elettrica) sta portando avanti una ricerca sperimentale sulla bicicletta elettrica, che non può essere definita come vero e proprio progetto di bike sharing.

La presentazione dei tre progetti su indicati è avvenuta nel febbraio 2013 con l’intento di integrare iniziative nate indipendentemente le une dalle altre e con tempi e modalità di svolgimento diversi, ma con l’unico scopo di offrire alla città di Napoli un servizio di bike sharing unico ed efficiente.
Questa è sempre stata priorità sia nostra sia del Comune di Napoli.

In questa sede possiamo fare maggiore chiarezza sul nostro progetto, conoscendone in maniera approfondita le dinamiche e il percorso.

Il costo totale del progetto CleaNap è di 2.000.000€, di questi l’80% a carico del Miur e il 20% a carico dell’associazione CleaNap.
Con “Bike Sharing Napoli” puntiamo all’installazione di 25 ciclostazioni e 250 biciclette muscolari.
Inizieremo a installare 14 ciclostazioni e l’incremento del piano dipenderà dall’utilizzo e dalla risposta dei cittadini nei confronti del servizio.

Il progetto CleaNap si divide in due fasi:
1 studio e pianificazione dell’intervento
2installazione, monitoraggio e analisi di utilizzo del servizio

Dal momento dell’approvazione del progetto (luglio 2012) stiamo lavorando alla fase 1, e quindi: pianificazione, analisi territoriale, relazioni con le realtà territoriali, selezione dei fornitori, studio delle best e worst practices sia in termini di servizio che di funzioni e innovazione, studio e realizzazione della app per android e iOs e realizzazione del sito (a breve online nella versione definitiva, per ora c’è solo una “pagina di cortesia”);
tutto questo – e anche qualcos’altro che ci siamo dimenticati di scrivere – lo abbiamo fatto a titolo puramente gratuito, valorizzando il nostro lavoro volontario per iniziare a colmare quel 20% a carico dell’associazione che non siamo riusciti a ottenere tramite sponsor o crowdfunding (o con lo zio d’America!).

La fase 2 prevede l’installazione delle ciclostazioni e l’operatività territoriale con l’erogazione di un servizio gratuito per la cittadinanza. Come tutti i bike sharing (ndr. biciclette condivise) del mondo, l’utilizzo della bici è consentito per brevi spostamenti al fine di disincentivare l’utilizzo prolungato di un solo mezzo che provocherebbe l’inefficienza del servizio, il cui obiettivo è essere da supporto al trasporto pubblico (last mile logistic) e non noleggio.

In quella fase quindi il progetto sarà fisicamente visibile, ma anche per allora attendiamo ansiosi le sviste dei malpensanti!

Passiamo alle domande più gettonate:

– Ma non si doveva partire prima?

Comunicammo a febbraio 2013, in Sala Giunta al Comune di Napoli, che le stazioni previste per aprile in occasione dell’America’s Cup sarebbero state puramente dimostrative. Purtroppo a causa di problemi logistici con il fornitore siamo riusciti ad avere solo una bicicletta prototipo. Certo non è stato molto, ma ha comunque suscitato l’interesse di molti, affascinati ed entusiasti all’idea di poter usufruire di una bicicletta ad alti standard.
Per l’avvio definitivo pensavamo di poter partire per l’estate, ma dovremo rimandare per forza di cose all’autunno.
In ogni caso potrete iniziare a seguirci a breve su www.bikesharingnapoli.it e iscrivervi alla newsletter per ricevere gli aggiornamenti.

– Sì, ma con tutti i soldi che avete avuto… come vengono gestiti i fondi del Ministero?

Diversamente da come avviene di solito i fondi sono stati depositati su un conto intestato al progetto che può essere movimentato unicamente dal Miur (di norma, invece, i fondi vengono versati direttamente sul conto del soggetto vincitore); i proponenti possono accedervi unicamente per monitorare i movimenti di cassa e non possono “toccarli”.
Se da un lato i tempi per le operazioni bancarie si possono un po’ allungare per via delle diverse autorizzazioni a procedere, dall’altro si hanno due importanti vantaggi:
– il controllo della spesa avviene prima e non dopo la spesa stessa (quindi maggior riconoscimento e congruità della spesa);
– c’è maggiore trasparenza.

– Ma è mai possibile che con 2 milioni di euro si metteranno a terra così poche biciclette?

Può sembrare bizzarro, lo sappiamo, ma la risposta è si. Anche a noi i prezzi delle forniture sembravano piuttosto cari, ma lasciate che vi riportiamo un paio di numeri ed esempi, specificando inoltre che normalmente il bike sharing è un servizio gestito da grandi aziende pubblicitarie, che a fronte dell’utilizzo di spazi pubblicitari offrono un servizio di bs a pagamento (come funziona nella maggior parte dei casi), oppure sono grandi gruppi bancari o assicurativi, che per pubblicizzarsi e dare un contributo positivo alla città scelgono il bike sharing.
(tutti gli importi sono stati tradotti in euro)

LONDRA
Fondi all’avvio: 29.000.000 €
Bici/Stazioni all’avvio: 315 / 5.000
Gestore e/o Sponsor: Barclays
Abb. Annuo: 104 €

PARIGI
Fondi all’avvio: 87.000.000 €
Bici/Stazioni all’avvio: 750 / 11.000
Gestore e/o Sponsor: JCDecaux
Abb. Annuo: 29 €

NEW YORK
Fondi all’avvio: 31.000.000 €
Bici/Stazioni all’avvio: 330 / 4.300
Gestore e/o Sponsor: CitiBank
Abb. Annuo: 72€ + tax

Anche a New York il ritardo è stato di circa 9 mesi (problemi di software e Uragano Sandy).

I valori riportati in alto sono facilmente reperibili in rete ed è naturale fare un confronto, ma di norma si fa con criterio e professionalità. Per di più i valori che si trovano in rete sono discordanti, perciò questi numeri valgono con una buona approssimazione e non come verità assoluta.

Come già detto il bike sharing è un sistema di mobilità e non un bici-noleggio, pare bene ribadirlo. Questo vuol dire che la bici viene utilizzata sempre per gli spostamenti e non solo nella “bella stagione” per farsi una passeggiata.
Stando agli studi del progetto OBIS (http://www.obisproject.com/), che ha analizzato il funzionamento di numerosi sistemi di bike sharing, le città dal clima caldo e mite vedono un calo negli utilizzi proprio durante i mesi più caldi.
Informarsi, prima di scrivere, è sempre un bene! Il manuale OBIS si puó scaricare gratuitamente.

Riteniamo, quindi, di avervi fornito elementi sufficienti per fare le vostre considerazioni e per individuare facilmente eventuali incoerenze che vi è capitato, o vi capiterà, di leggere in merito al progetto “Bike Sharing Napoli”.

Per maggiori informazioni potete contattarci sempre a questa mail info@bikesharingnapoli.it, consultare la pagina facebook/bikesharingnapoli

Tra non molte settimane sarà attivo anche il sito www.bikesharingnapoli.it dove troverete tutte le info, gli articoli e i dettagli del nostro progetto.

Vi ringraziamo per aver letto fin qui, a presto!

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