Post di Gennaio, aggiornato il 07.09.2021
Napoli sta vivendo nuovo momento di campagna elettorale.
Cleanap da 10 anni fa politica attiva sul territorio cittadino, cura della città dal basso, in modo informale, ma con un approccio professionale, di competenza e di visione.
La nostra sfida è portare i temi della sostenibilità alla ribalta, nella vita quotidiana dei singoli e nella vita collettiva della città, collaborando e influenzando positivamente le amministrazioni.
Siamo da sempre apartitici; ma politicamente (in senso etimologico), attivissimi! Siamo “animali politici” – per citare Aristotele – e in quanto tali “portati per natura a unirsi ai propri simili per formare delle comunità”. Condividiamo, perciò, con gli amministratori della cosa pubblica le nostre idee, le nostre competenze e il nostro tempo con l’intento di migliorare lo status quo, ma siamo fortemente contrari alle strumentazioni politiche, soprattutto alla luce di esperienze pregresse nel corso degli anni.
Abbiamo deciso di scrivere questo blog post come base per un patto che, di volta in volta, proveremo a sottoporre alle varie forze politiche che lavoreranno in campagna elettorale e che si aprono ai contributi della cittadinanza e delle esperienze civiche.
Sono i nostri (s)punti per la città.
Proveremo a strappare un impegno che vada verso la direzione di politiche per la sostenibilità ambientale e la cittadinanza attiva, focalizzandoci su priorità che investono la vita quotidiana di ciascuno di noi.
Per chiarezza, è bene specificare che i nostri (s)punti non sono esaustivi e non possono essere definiti un programma né un manifesto, ma sono suggerimenti limitati al nostro ambito di riferimento, ai progetti che abbiamo seguito e a quelli a cui stiamo lavorando.
Esistono degli strumenti per disciplinare i rapporti tra la cittadinanza e le amministrazioni sul tema dei beni comuni.
Dei regolamenti, chiamati “Patti di collaborazione” che coinvolgono i cittadini attivi (in modo formale o informale) nella cura, gestione condivisa e nella rigenerazione urbana.
I patti sono ispirati ai principi di sussidiarietà, solidarietà, trasparenza e fiducia. Esistono anche dei format, messi a disposizione da Labsus, ad esempio, che ha stilato persino un elenco delle città che hanno utilizzato questo strumento.
Dal nostro punto di vista, questo strumento può invertire una pericolosa tendenza di cui noi stessi ci siamo sentiti spesso vittime: la de-responsabilizzazione pubblica in nome del volontariato e dell’impegno civico.
La strada che noi indichiamo è quella della collaborazione e della valorizzazione delle esperienze civiche che possono innescare effetti moltiplicativi positivi per la collettività. Invertiamo la rotta insieme?
Cleanap è donna, numericamente e in termini di sensibilità. Il tema del gender gap è molto importante e da noi molto sentito. L’Italia è ancora ultima in Europa per divario occupazionale e reddito medio (quello delle donne è solo il 59,5% di quello degli uomini, cfr Gender Equality Index), un divario che qui al Sud riscontra cifre inaccettabili che implicano la necessità di un’azione concreta e di programmazione. La parità di genere non è un semplice obiettivo né una tema isolato: investe l’intera umanità, le relazioni, le risorse e la crescita.
Per questo deve essere una parte fondante di un nuovo approccio trasversale e moderno, l’unico concepibile per lo sviluppo equo e quindi sostenibile.
Molti dei nostri progetti e iniziative hanno come obiettivo promuovere stili di vita più sostenibili e ridurre a monte il carico di rifiuti prodotto nella nostra quotidianità. Esistono tantissime sfumature del tema (come indaghiamo nei nostri webinar), ma possiamo “iniziare” a lavorare sull’abc: la raccolta differenziata, il riuso delle risorse e la minimizzazione dell’impatto ambientale. Fare progetti pilota in piccole zone sul vuoto a rendere, favorire il compostaggio domestico o condominiale, incentivare il consumo di acqua pubblica (magari valorizzando le fontanelle pubbliche mappate con Acquamat!), portare avanti iniziative di sensibilizzazione su scala di quartiere; alcuni tra gli esempi che ci balzano alla mente e che abbiamo provato ad attivare negli scorsi anni con l’amministrazione, come realtà associativa. Alcuni sono chiusi in cassetti, altri in mail mai risposte.
Ovviamente tutte le progettualità devono andare di pari passo all’ordinaria amministrazione e alla manutenzione della città, un ambito di azione e programmazione urgente.
Le città più pulite, sono anche più belle e sicure!
Sappiamo che il Comune di Napoli ha reso nel maggio 2019 una “dichiarazione simbolica di stato di emergenza climatica e ambientale”, così come sappiamo che c’è stata un’ordinanza sindacale “Lungomare Plastic Free” (sperimentato da settembre 2019/marzo 2020), atti che abbiamo da sempre accolto con favore.
Benissimo, ma ora è il momento che alle azioni simboliche e sperimentali venga accostata un’imponente programmazione progettuale coraggiosa. Non l’eccezione, ma la regola. Non lo straordinario, la l’ordinario.
E lavoro silenzioso per ricostruire una città e una comunità rinnovata.
Il patrimonio vegetale urbano rappresenta un grande valore per le città, nonché un’occasione preziosa per mitigare gli effetti negativi della estesa cementificazione del suolo e delle emissioni domestiche e urbane. Rappresenta, dunque, un vero alleato per il miglioramento della qualità della vita. Prestare una competente cura e attenzione ai giardini e parchi urbani, ma anche agli spazi verdi residuali, come aiuole e fioriere, pianificare nuove aree a verde in linea con la strategia nazionale promossa dal Ministero dell’Ambiente, sarebbe auspicabile, soprattutto alla luce della scellerata gestione di questi anni, che ha preferito eliminare il “problema” anziché cercare soluzioni con ricerca e studio di innovative prassi per la salvaguardia del patrimonio arboreo (ricordiamo, ad esempio, i pini di Posillipo, vittime di queste scelte), come viene fatto in altre città più virtuose su questo fronte. A Milano c’è una delibera sui giardini condivisi, perché non provarci anche noi?
Un tema che ci è molto caro. Crediamo che negli ultimi 5 anni non si sia lavorato a sufficienza su questo fronte, possiamo parlare per esperienza.
Purtroppo, sappiamo che in città il servizio di trasporto pubblico locale classicamente inteso, versa in condizioni critiche, comportando disagi a cittadini e lavoratori. Parlare di mobilità sostenibile (che si inserisce nel TPL e non in ambito ricreativo) può sembrare quindi un tema utopistico, eppure, il futuro ce lo impone.
Come sapete, siamo stati i fautori del progetto di ricerca “Bike Sharing Napoli”, unico esempio concreto del servizio in città.
Dopo svariate lungaggini burocratiche, nonostante il successo e il riscontro dell’ iniziativa, il tutto si è ridotto a una parentesi per la città.
Una bellissima parentesi.
Speriamo che i risultati del nostro progetto Bike Sharing Napoli, trasferiti al Comune di Napoli dal MIUR nel febbraio 2020, siano presto valorizzati e presi come punto di partenza per la progettazione partecipata (dunque con cittadini e associazioni) di politiche urbane in materia di mobilità sostenibile, armonizzate al TPL.
Esiste, inoltre, un utile Biciplan redatto nel 2013 e chiuso in qualche cassetto, che potrebbe essere ripreso in considerazione e da cui si può partire per una pianificazione futura.
Noi restiamo disponibili nella collaborazione e nell’elaborazione di proposte sulla base dei risultati del nostro progetto, portando il nostro know how e l’esperienza in merito.
Lo scorso giugno è stato inaugurato un servizio (mai visto in funzione, con appena 12 biciclette ad oggi) di bike sharing privato, finanziato da una nota multinazionale del petrolio indagata per disastro ambientale a San Giovanni a Teduccio. Per noi non è tollerabile subire questo “greenwashing” e lo abbiamo denunciato su FANPAGE.
Restiamo sostenitori di un servizio di trasporto in bici (nrd bike sharing) pubblico in città, bene anche la gestione del servizio appannaggio di operatori privati, ma che siano eticamente accettabili, con cui però speriamo che l’amministrazione possa convenire prezzi calmierati per incentivare la mobilità sostenibile e renderla accessibile e democratica per tutti, soprattutto per le fasce deboli.
Al di là del servizio di bike sharing come vessillo della mobilità green, quello che ci preme è sottolineare l’urgenza di affrontare con serietà e competenza la pianificazione e l’implementazione di un sistema TPL, efficace ed efficiente, nella sua rete, nella sua infrastruttura e nella sua gestione, tale da garantire i requisiti minimi di una metropoli moderna.
Il trasporto pubblico è equità e democrazia.
Dall’avvento della pandemia, l’opinione pubblica ha aperto un interessante dibattito per ripensare gli spazi urbani, favorendo spostamenti autonomi, se possibile a piedi, riducendo gli spostamenti tra zone molto distanti della città e i pendolarismi per lavoro. Solo con queste premesse potremmo definire la città del futuro una metropoli sostenibile.
Viene definita la “città dei 15 minuti”, dove tutto ciò che serve e tutte le attività quotidiane sono a pochi minuti a piedi da dove si abita.
Per concretizzare questa visione di città, che mai come oggi si pone con urgenza, è necessario coraggio, una nuova pianificazione che valorizzi l’economia di prossimità, che sia etica e solidale, che non lasci indietro nessuno e che sappia rispondere ai nuovi bisogni sociali anche con strumenti innovativi.
Al di là dei nostri (s)punti, molto locali e connessi alla nostra piccola, ma significativa esperienza, speriamo che la nostra città possa lavorare creando una visione che sposa gli obiettivi dell’Agenda 2030 sullo Sviluppo Sostenibile: 17 goal suddivisi in 169 declinazioni, tra cui la l’accesso all’acqua, la transizione verso una crescita sostenibile, l’adozione di misure urgenti per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze.
Sostenibilità, equità e visione.
Se condividete i nostri (s)punti e vi va di approfondire dei passaggi e/o lasciarci dei feedback, potete scriverci a info@cleanap.org.
Se sei una candidata o un candidato alle prossime elezioni amministrative e vuoi prenderti l’impegno di portare avanti i temi della sostenibilità, della collaborazione e dell’innovazione sociale – se eletta o eletto – ti invitiamo a compilare questo breve questionario: https://forms.gle/zozqA29VZzRrbXHj8
Il futuro non è scritto, facciamolo insieme.