Dopo un periodo di corrispondenza con le meravigliose di ragazze di Napoli in Treatment, la psico-fiction partenopea che – per la prima volta al mondo – mette tutta la città in terapia di gruppo e la pubblicazione di una nostra intervista-seduta la scorsa estate, finalmente abbiamo avuto modo di partecipare ad una delle loro iniziative.
Il tema? Ovviamente l’ambiente!
Siamo stati invitati all’Eco Treatment Fest: una bellissima occasione di network e riflessione sulla questione ambientale e sul concetto di comunità, il cui volto testimonial è stato lo scienziato statunitense Paul Connett, attivista ambientale di fama internazionale e ideatore della teoria dei “rifiuti zero”.
Sabato 13, abbiamo preso parte all’ECOGAME, CACCIA AL RIFIUTO nella suggestiva scenografia del Real Bosco di Capodimonte, insieme a tanti amici “Partenope”, tra cui i ragazzi di Adda passà ‘a nutatta e Let’s Do it.
Il gioco è stato un divertente pretesto per parlare del concetto di “cura del rifiuto”e del conseguente concetto di “rifiuto come risorsa”. Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior, d’altronde… come cantava De Andrè. 🙂
E Napoli è stata, per anni, troppo spesso associata alla drammatica tematica, dell’ordinaria emergenza rifiuti – come la chiamavamo noi.
Oggi che la situazione è nettamente migliorata, che certe dinamiche di sistema (camorra, politica, imprenditoria) sono state fronteggiate e – speriamo – superate per sempre, si fa fatica ad emanciparsi da un ricordo così vivo e doloroso per la nostra città e per tutti noi. Ma proprio da quell’avvilimento che il concetto di resilienza ci viene incontro e ci insegna a cambiare prospettiva, affrontare, metabolizzare e crescere reinventandosi.
Proprio come si può fare con i rifiuti e il riuso, d’altronde!
Lunedì 16 siamo stati a toccare con mano quello di cui abbiamo discusso sabato: abbiamo visitato e vissuto un caso meraviglioso di resilienza applicata. Siamo stati al Centro Penitenziario di Secondigliano per conoscere un progetto eccezionale, una realtà ambientale virtuosa, un ecodistretto a Km 0 ispirato al principio dell’economia circolare, gestito con efficienza da un gruppo di detenuti.
Si tratta di un impianto di selezione degli imballaggi e dei rifiuti ingombranti che già funziona e di un impianto di compostaggio in via di ultimazione che sarà in grado di soddisfare le esigenze dei quartieri di Scampia e Secondigliano. Esiste anche un bellissimo orto da cui abbiamo comprato ortaggi, frutta e verdura a sostegno del progetto e della causa! Il tutto a vantaggio dell’ambiente e della società: fornendo conoscenza, progetti e alternative, possiamo migliorare. Perché è la somma che fa il totale, anche nelle rivoluzioni più impossibili!
Grazie a #NIT per averci coinvolto, alla prossima!